Nelle ore notturne, quando i pensieri sono tenaglie, quando il desiderio di te è tagliola, quando divento il mio peggior nemico, spaventoso pericolo, la punta di una stilografica mi trafigge, lenta, il cuore in una carezzevole quanto sadica tortura e mi abbandono alle confessioni, ai rigurgiti di passione che hanno un solo volto ed un solo nome, l'innominabile e l'irraggiungibile che così bene rifocillano il protendere smanioso verso te. Zone scure, zone chiare, salti funambolici tra mille fantasie, librarsi in aria tra abbracci virtuali, baci umidi, accennati, poi, forti. Ritorno alla mia stilografica che preme di più tra le vene pulsanti, sgorganti, grondanti sangue misto a voglia, immagino solo la tua pelle a lenirla nel suo bruciore intenso. Tu, cura delle mie ustioni scritte nell'anima.
Mariella Buscemi
Io credo che una cicatrice dell'anima sia la firma di un patto tra il dolore e la sopravvivenza.
Ho compreso l'inconoscibile più che mai e professato l'indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non di...
E la tormenta del passato segue il suo diritto all'oblio. Siamo pionieri nuovi a tenersi per mano per domare la risacca.