Faccio opera di nascondimento e di diminuzione. Una matematica che mi sottrae, ripartendomi le logiche. Quando mi sono ritrovata a moltiplicare le basi della mia realtà per le altezze dei miei sogni e il risultato è stato dividermi per due, tra ciò che restava dell'infranto e ciò che mi lasciava definitivamente. Geometrie che perdevano la mia stessa figura su piani irregolari, e solidi a costruire palizzate insormontabili. Non mi piace chiedere. Non oso chiedere. Ricerco parole che mi facciano perimetro di protezione e recinti spinati per non far entrare più nessuno. Mi affronto a testa bassa come se mi giungessi da fuori e ci fosse da temere. Divento preda. Sono arma. Mi sarei salvata se non avessi sparato. Non è come penso. È come sento.
Mariella Buscemi
Io credo che una cicatrice dell'anima sia la firma di un patto tra il dolore e la sopravvivenza.
Ho compreso l'inconoscibile più che mai e professato l'indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non di...
E la tormenta del passato segue il suo diritto all'oblio. Siamo pionieri nuovi a tenersi per mano per domare la risacca.