Non parlo del tempo perso a guardare indietro, né dell'inciampo, né del come io mi sia incamminata, di come non mi sia arrestata per molto tempo senza arrivare, né di come mi sia fermata e, ad un certo punto, mi sia vista. Parlo di come sia rimasta di tre quarti, tra due tempi che sono due mondi ed io che mi sono fatta doppia per sopperire allo sminuirmi e al dimezzarmi. Io, che di somma vivo, sono stata sottrazione, ché degli spazi m'era rimasto solo il senso dell'angusto e di tutti i sogni, il tetto spiovente sopra la testa. Ora, è tempo nuovo.
Mariella Buscemi
Io credo che una cicatrice dell'anima sia la firma di un patto tra il dolore e la sopravvivenza.
Ho compreso l'inconoscibile più che mai e professato l'indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non di...
E la tormenta del passato segue il suo diritto all'oblio. Siamo pionieri nuovi a tenersi per mano per domare la risacca.