È la disgrazia dell'esser ricchi il dover vivere con gente ricca.
È la forza dell'abitudine, o tante volte solo il tuo menefreghismo?
È la noia un sentimento proprio dell'uomo socievole (ignota affatto al selvaggio) di cui la sola occupazione può liberarlo, o almeno alleggerire i suoi colpi.
È la notte dei desideri, la notte dell'amore, la notte di chi ancora spera che una stella possa cambiare il suo destino.
È la nudità dell'anima che ti spoglia di tutti i tuoi averi.
È la paura dell'incognito a fare sì che abbiamo corraggio.
È la pelle dell'orso che vesto ogni giorno, perché in un mondo di belve affamate, quella d'agnello avrebbe vita breve.
È la prima parola che un bimbo pronuncia, un bisillabo in cui si cela il miracolo dell'esistenza, non esistono occhi così opachi da non brillare al cospetto di uno sguardo materno. Non s...
È la profondità dell'anima che rende belle le persone.
È la sensualità dell'anima che amo, quella che ti spoglia i pensieri e ti veste le parole.
È lo scopo finale dell'onnipotenza di Dio, di non aver bisogno di esistere per il solo scopo di salvarci.
È meglio distrarre il corpo dall'infinità dell'anima o l'anima dalla piccolezza del corpo?
È meglio non avere la salute del corpo che compromettere la vita dell'anima.
È meravigliosa la felicità dell'amore.
È molto più dolce perdersi nell'amore vero che innamorarsi dell'idea di essere innamorati.
È necessario fare un'importante distinzione tra la percezione del bene e quello dell'essere amore.
È nel bacio l'immensità dell'amore.
È nel profondo dell'anima che si nasconde il più pudico dei sentimenti.
È nel silenzio che si colgono i frutti magici dell'amore.
È nel silenzio che si raccolgono i fiori più belli sbocciati nel giardino dell'anima.
È nel veder la sua opera compiuta, che trova pace l'inferno dell'artista.
È nell'apnea dell'eccezione che respirare consuetudine diviene una necessità.
È nell'essenza dell'amore che bisogna immergersi, dove i sogni diventano certezze e i respiri fremiti di piacere.
È nell'ingenuità dell'essere umano accorgersi delle cose importanti solo dopo averle perse.
È nella delicatezza dell'esserci il segreto dell'essere amico.