Si chiama gioia la gioia che abita negli occhi di chi si ama.
Si comincia col cercare un amore, e si finisce con l'esserne aggrediti.
Si impara dagli altri che dagli altri non c'è nulla da imparare.
Si inizia scegliendo un marito e si finisce col sopportarne i parenti.
Si muore come si vive: un giorno alla volta.
Si odia solo quello che non si conosce abbastanza, o si conosce troppo.
Si possono asciugare le lacrime, ma non si possono nascondere le ferite.
Si può certamente dire: "onesto come una donna in tuta."
Si può desiderare senza amare, ma non si può amare senza desiderare.
Si può essere preparati a tutto, fuorché alla verità.
Si può fingere la perfezione, ma non si può fingere di non avere difetti.
Si può mettere una pietra sul passato, ma non sui ricordi.
Si sbaglia solo per paura di sbagliare.
Si scrive con la presunzione di arrivare ad essere un ricordo.
Si soffre per vivere, non si vive per soffrire.
Si viene da dove si va.
Si vive solo il tempo che si ricorda.
Siamo così forti, così vulnerabili.
Siamo donne, fatte di silenzi da raccontare e parole da tacere.
Siamo fatti di luce e ombra, e alla lunga la luce vince sull'ombra.
Siamo felici e non lo sappiamo.
Siamo io e il mare. E il mare mi parla di me.
Siamo quello che i nostri difetti ci consentono di essere.
Siamo soli grazie all'aiuto di troppe persone.
Siamo talmente poco abituati a stare con noi stessi che finiamo con l'abituarci agli altri.