Si, io sono ribelle! E se una persona non mi piace, lo sento a pelle.
Sia la donna che l'uomo hanno due cervelli reali e un terzo che effettivamente non esiste, ma è il più usato... La donna in testa, nel cuore e nella pancia e quello che usa di più...
Sia quel che sia, sono qui!
Siamo a corto di belle parole a volte perché ci limitiamo nel fantasticare.
Siamo al mondo per essere Noi, non copie.
Siamo alberi con le radici che sognano voli d'aquila.
Siamo anime che si prolungano dal loro punto di origine fino all'altro origine della vita.
Siamo anime imbrigliate nel tempo e luce nella nebbia.
Siamo anime in continuo restauro per le lesioni scalfite dal tempo dell'inganno.
Siamo anime prima di essere corpi, siamo mente prima di essere mani, siamo cuore prima di decidere chi odiare. C'è sempre una salita e una discesa che ci attende, quindi bisogna valutare bene l...
Siamo certi che sarà il nostro nemico a farci del male, quando invece le ferite più profonde e le lacrime più dolorose arriveranno sempre da chi abbiamo nel cuore.
Siamo chi amiamo.
Siamo chiamati a viverlo l'amore, in ogni cosa, nonostante tutto.
Siamo come aquiloni sospesi tra terra e cielo, con le ali atrofizzate.
Siamo come attori che recitano nella commedia della vita, poi ci svestiamo e ci ritroviamo da soli con le nostre paure.
Siamo come due rette parallele, che costruiscono ponti di parole per potersi toccare.
Siamo come foglie d'autunno sospese al ramo della vita, una lieve folata di vento ci adagerà sul tappeto di foglie ingiallite.
Siamo come libri scritti dal tempo, sfogliati dal vento del destino e letti da chi ci sta accanto.
Siamo come macchie d'olio che galleggiano sul mare della vita fino a svanire per farne parte.
Siamo come specchi in cui ognuno rimanda all'altro la luce o l'ombra che riflettiamo.
Siamo composti con brani di morti
uguali a citt?
rifatte da macerie di secoli.
Allora al comune bivacco eravamo
tutti disperati e volevamo
morire per sentirci pi? vivi.
Non questo certo era l'auguri...
Siamo così abituati a lamentarci, che malediciamo la sorte per un dito rotto, ma non la benediciamo per averne altri quattro sani.
Siamo così indaffarati a ricercare quello che ci manca, che non riusciamo a vedere e apprezzare ciò che abbiamo.
Siamo così intenti a guardare le apparenze, che non riusciamo più a vedere il cuore delle persone.
Siamo così presi dai nostri dolori che spesso ci dimentichiamo degli altri. Eppure basterebbe un solo: come stai?