Quattro settimane non sono un mese.
Quelli che mi vedono, raramente si fidano della mia parola: devo aver l'aria di uno troppo intelligente per mantenerla.
Quelli che non ci sono più in questo mondo si sentirebbero più amati (o perlomeno più stimati) se fossero stati omaggiati con fiori, o semplicemente più spesso ricordati, a...
Quello per cui non esiste una scuola ce lo insegnerà la vita.
Quest'anno niente compleanno. Lo salto, e chissà anche il prossimo.
Religione imposta; prigionia nascosta.
Religione: industria della fede, tipo un'azienda "universale" che elabora, fabbrica e vende i suoi "miracolistici" prodotti e servizi, in vari idiomi, dialetti e timbri di voce, senza pagare tasse n&e...
Rendere un uomo felice significa meritare di essere un uomo.
Ridere degli uomini di buon senso è privilegio degli sciocchi.
Ridere degli uomini di buon senso ? privilegio degli sciocchi.
Sì sì! No no! Niente forse né però!
Sì, io sogno, pure ad occhi aperti. E quando sogno rivivo il passato, vivo il presente e mi proietto nel futuro, proprio come se viaggiare nel tempo e nello spazio non fosse solo roba da Jules ...
Sì, la pace è possibile, ma il principale ostacolo continua ad essere la guerra.
Sì, nonostante io non sia più cattolico, ancora una volta "sì" alla Pasqua e due alla Pasquetta. Tuttavia, tre "no" all'opportunismo e quattro all'ipocrisia della chiesa.
Saggio, io? No, per niente! Non lo sono e non ho mai avuto la pretesa di esserlo. Cosa sono, allora? Sono solo uno di quelli che amano leggere, scrivere e sognare.
Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
Sarebbe non solo bello, ma anche molto utile e positivo se genitori e figli o docenti e allievi si scambiassero i ruoli gli uni con gli altri per almeno una volta nella vita.
Scegli la strada in salita, è quella che ti porterà alla felicità.
Scegli la strada in salita, ? quella che ti porter? alla felicit?.
Scherzando sferza i costumi.
Scrivere e condividere quello che hai e che non hai.
Scrivere per me è arrivare al punto g delle mie emozioni. Muoio e rinasco mille volte tra parole e sentimenti fino ad un orgasmo letterario, anche senza essere poeta.
Scrivere, per me, è aprire i cassetti della memoria, dove ho riposto tante cose, nonostante la mia giovinezza... Scrivere mi fa molto spesso fuggire da questo mondo crudele e caotico senza mori...
Scrivo per non morire ancora vivo.
Scuoto la polvere del vuoto per poter adocchiare la trama interna dell'incognito, nascosto tra la realtà che vedo e quella che vorrei vedere.