Frasi francesco luca santo
La bellezza si sviluppa dall'interno e si propaga verso l'esterno, mai il contrario.
La calunnia disdegna i mediocri, si afferra ai grandi.
La campana sembra il singhiozzo di uomini perduti nel cielo.
La cattiva abitudine è nemica della serenità e del sano equilibrio.
La cattiveria data dall'ignoranza è la più pericolosa delle cattiverie.
La chiarezza è il modo più elegante di dire le cose.
La cicala: mangia il primo giorno, mangia il secondo, il terzo, il quarto, al quinto finisce il cibo e in inverno muore di fame; la formica: risparmia il primo giorno, risparmia il secondo, il terzo, ...
La classe spirituale (luce) a 360 gradi vince l'acuto (il saputello) e irride l'ottuso (l'ateo)!
La colpa non va attribuita a chi recita, ma a chi assiste e applaude pure.
La complessità in un uomo, è un percorso evolutivo. L'elementarità, è un vicolo cieco.
La condizione di ogni buona amicizia è sopportare se stessi.
La condizione di ogni buona amicizia ? sopportare se stessi.
La conoscenza è sempre sui confini della vita.
La conoscenza ? sempre sui confini della vita.
La conoscenza, quanto più è profonda, tanto più è malsana.
La consapevolezza che, nel momento in cui si comprende ciò che si desidera, si capisce anche che non lo si potrà mai avere.
La consapevolezza della differenza tra fatto in sé ed interpretazione dello stesso è il primo passo verso l'abbandono di una conoscenza dogmatica.
La cosa più brutta che può accadere nella vita? Semplice, la morte.
La coscienza è la scatola bianca dell'anima nel suo volo terreno.
La coscienza è quel dono, che ci rende unici ed incapaci.
La coscienza è un riverbero dell'umana intelligenza.
La coscienza non giudica.
La cotta: inebriante follia (poesia) dell'anima in poesia (follia) sognando ad occhi aperti.
La creatura che mi passava davanti facendomi arrossire per la sua bellezza, aveva gli occhi pieni del suo mondo, non poteva vedermi. Io spalancavo i miei su di lei, sulle finestre che riflettevano il ...
La crescita del nostro animo bambino, ci permetterà di essere dei grandi "vecchi".