Si nasce con metà del proprio destino già scritto, e non da noi.
Si vede lontano chilometri che si accorge che sono triste. Per? non me lo viene mica a dire. Minimo storico.
Si vive per soffrire... ma si soffre per amore.
Si vive una vita, si muore in un attimo.
Siamo come una foglia in balia del vento, che non sa dove andrà ma si sente contenta.
Siamo nati per mostrare le nostre emozioni.
Siamo noi i veri artefici del nostro futuro... tutto il resto sono solo chiacchere.
Siamo sempre alla ricerca della "felicità" credendo che sia linfa di vita, splendore materiale, colei è nascosta e tramandata dagli occhi di sofferenza, riflessa a noi in segno di insegn...
Siamo tutti stelle. Solo che alcuni pensano solo a brillare, altri si affannano a cercare di oscurare gli altri, finendo per spegnere se stessi.
Siamo uomini morti che camminano.
Siamo vittime noi tutti...
come cavalli di pietra
costretti a correre nell'oscurit?,
echi annichiliti di grandi deserti senza et?.
Signore,
prendimi come sono,
con i miei difetti,
con le mie mancanze;
ma fammi diventare
come tu desideri.
Smilzo: "Sì e nessun coraggio sarà bello come questa paura."
Sogni e desideri si nutrono così voracemente di aspettative che spesso la loro realizzazione rischia di mortificarli.
Sogno una storia d'amore che sia un grande, lungo, infinito primo appuntamento.
Solo chi conosce il vuoto del dolore può amare, gli altri tirano a indovinare ma comunque non ne assaporeranno mai il gusto.
Solo con il tempo si sconfigge il tempo.
Solo il peccato de la disperazione è quello che non merita perdonanza.
Solo nei sogni possiamo amare ed essere amati come vorremmo.
Soltanto solo, sperduto, muto, a piedi riesco a riconoscere le cose.
Son giorni
che mi
seduci,
con le
tue labbra
carnose
e sensuali.
Son giorni
ormai, che
m'illudo
di violare
i tuoi
segreti,
nell?oscurit?.
Sono aquilone in balia del vento... e tu sei il filo che mi fa volare in alto.
Sono in una casa con quattro mura, ho quattro finestre una per muro e tutte guardano a sud. Dove sono?
Sono inviperito per questa tendenza che esiste soprattutto in Italia, forse per le sue radici cattoliche, di riconoscere i meriti degli artisti solo dopo la morte. Come se la morte nobilitasse.
Sono le emozioni forti che ci tengono vivi.