Alberi e pietre. Sensibili, intellettuali. Sono io che non so vedere le loro impronte, intendere la memoria del loro vagare. Neanche loro, quando passo, potranno leggere i segni della mia impotenza. E non è dunque evidente la nostra mutua indifferenza, questa solitudine. Forse non calpestiamo e mangiamo la stessa terra, la stessa aria Non viaggiamo nella stessa acqua, non ritorniamo allo stesso fuoco