Dario Motti: Sei e venti di venerdì ci si alza presto la matti
Sei e venti di venerd�
ci si alza presto la mattina
per rivestirci della nostra nullit�
Si sono persi i sogni della notte
dove avventure in mondi strani
riscattano la monotonia della realt�
Anche tu che con alterigia
comandi sui nostri giorni scialbi
non sei che un condottiero
di fantasmi che sopravvivano nella realt�
Anche tu non sei che nessuno
e domani meno di niente
come tutti sarai dimenticato
Mentre noi poeti ancora grideremo
dalla polvere la nostra speranza all'umanit�.
Dario Motti
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Quando gli anni con noi saran severi
la memoria sederà a noi dinanzi
ricordandoci emozioni nate ieri
della nostra gioventù poveri avanzi
In questa vita noi dobbiam sapere
ricordare dell'infanzia la f...
Dalle vostre banche
escono artigli rapaci
che straziano la carne
dei bambini e della terra
Ladri usurai che stampate
carta straccia e rubate il pane
alla vedova e all'orfano
Che straziate le foreste...
Dove sono i vostri volti?
Nascosti tra i sassi bianchi del greto
o tra le foglie morte del bosco
oppure immersi nelle nubi bianche del cielo
Qual è la strada
che congiunge noi a voi
unendo l'abisso d...