Pietro Saglimbeni: Adorno di orrori il mondo nega la parola alla poes
Adorno di orrori il mondo nega la parola alla poesia
alla vita incenerita che cerca la verit� nel cielo;
dietro quel cancello scuro, dietro quelle scure parole:
-Arbeit macht frei - vi rende liberi il lavoro, si maschera
ingannevole la morte; in fumo la vita disprezzata
numerata nella banalit� del male; negato il nome
lasciata ogni speranza: bambini in prima fila cantano nell'assurdo gioco che uccide; un bimbo che ride � lirica,
un bimbo spaventato poesia epica: che poesia � la vita!
Adorno di barbarie il continente brucia libri e persone
stupra e tortura parole nella lingua di nobili poeti e
quanti, filosofi e musicisti, si rivoltano nelle tombe
cercano una torre alta e gi� da l� verso il cielo di fumo;
dies irae, dies illae! Da dove verr� il giorno che ci liberi
dal male? Suoneranno le trombe che scoperchieranno
le pesanti lapidi dei celesti cimiteri, e ritorneranno i nomi
come libere parole, quelle parole che liberano dal male
-Alle Menschen werden Bruder - tutti i nati siano fratelli
la voce fraterna di Friedrich Schiller s'alza negli stessi cieli
che berranno fuoco e fiamme e il latte nero della morte;
prima che il fratello poeta Paul Celan in solitudine cosmica
trovi un ponte alto sulla Senna da dove possa a piene mani lanciare versi e vedere fiorire e passare la rosa di nessuno
ch'� negli occhi di tutti: vera poesia che vive!
Pietro Saglimbeni