Platone: Rispetto a se stessi, amico mio, in che posizione
Rispetto a se stessi, amico mio, in che posizione si trovano? Nella posizione di chi comanda o in quella di chi � comandato? (...) Mi riferisco alla questione se ciascuno di essi comandi su se stesso. (...) Che sia temperante e padrone di se e che sappia comandare i piaceri e i desideri che dimorano dentro di s�.
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Il più felice, allora, è colui che non ha malvagità nell'anima, dal momento che questo si è rivelato essere il più grande dei mali.
Non è il vivere da tenere nella massima considerazione, ma il vivere bene.
È una brutta cosa (...) perché mira al piacere senza tener conto del sommo bene.