Alberto Jess: So chi sei, perché la tua compagnia non mi è mai

So chi sei, perch� la tua compagnia non mi � mai stata gradita. Brilli della tua luce menzognera, catturi qualche cuore, ma non illumini nessuna mente. Ti chiamano "religione", dal termine latino "religo", ma fai tutt'altro che legare! Dividi, spezzi, istighi all'odio. La caratteristica pi� divertente sta nel fatto che non lo fai nemmeno di proposito. La luce delle tue infinite facce � stata un'invenzione, un'elaborata invenzione. Purtroppo chi la invent� non ebbe il buonsenso di portarsela nella tomba, cosicch� � cresciuta col tempo. Hai accecato molte persone perbene, religione, bloccando la loro ascesa verso i ghiacciai perenni della conoscenza. Hai accecato anche molte persone infime; a loro hai costruito la scala di una pazzia nuova: l'antifollia, la follia che nuoce. Peccato non averli avvertiti di un piccolo particolare: che quei pioli portavano ancor pi� verso il basso. Eppure sei stata capace di fornire speranza a chi non l'aveva; cos� ti difendi? L'ultima cosa che l'uomo vuole � speranza. L'aldil� non provoca altro che inquietudine nell'uomo vero. Tuttavia io sono andato oltre: non mi susciti un bel nulla. Anzi, forse qualcosa s�: la tua esistenza mi riempie di vuoto. In fondo la tua luce ora non illumina nulla in questa stanza e neppure me. Le mie forme sono definite da una luce diversa, dalla mia follia. Ora puoi liberarti dallo splendere, perch� la mia stella brilla fulgida e sento nell'aria che tu non riesci pi� a sopportare il peso della sua concorrenza. Torna nelle tenebre, dato che hai bisogno di esse per diffondere la tua luce di lucciola! E porta le tue mille facce con te!

Alberto Jess

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